Estreme efficienza e flessibilità sull'impianto civile di depurazione acque di Dimaro, nel territorio della Provincia Autonoma di Trento, dove Robuschi ha testato il nuovo Robox energy WS 65. Una scelta tecnologica che ha superato le aspettative.
Nata per prova, l'installazione del nuovo compressore a vite con motore a magneti permanenti Robox energy WS 65 di Robuschi si è poi rivelata la soluzione ideale per un impianto di depurazione della Provincia Autonoma di Trento.
Attivo da dicembre 2011, l'impianto ad ossidazione totale per il trattamento biologico delle acque di fognatura civica serve la zona dei comuni di Dimaro e Commezzadura, nell'Alta Val di Sole. Prevede un trattamento supplementare di denitrificazione biologica e di defosfatazione delle acque per ridurre l'impatto ambientale, necessario in quanto l'effluente viene scaricato direttamente nel vicino fiume Noce. Inoltre la struttura è provvista di un sistema di sedimentazione dei fanghi che vengono trattati fisicamente e inviati in discarica.
L'impianto presenta dunque una struttura standard con però una particolarità che, come spiega Giovanni Stancher, responsabile del magazzino officina per il servizio gestione impianti di depurazione della Provincia Autonoma di Trento, ha reso interessante l'applicazione del nuovo compressore Robox energy di Robuschi. L'impianto di Dimaro è dotato, infatti, di vasche di ossidazione profonde sette metri, a dispetto dei canonici quattro metri e mezzo che caratterizzano invece tutti gli altri impianti del territorio.
“Questo aspetto, unitamente alla pressione atmosferica più bassa rispetto agli altri siti –l'impianto si trova infatti a un'altitudine di circa 800 metri sul livello del mare– costringe i macchinari installati a lavorare in condizioni non ottimali, con una contropressione portata al limite”. Inizialmente furono installati gruppi soffianti con motori convenzionali, sempre di tecnologia Robuschi, che avevano il compito di garantire la quantità di ossigeno necessaria per l'ossidazione e l'abbattimento dei COD, le sostanze organiche presenti nelle acque.
La prima svolta per l'impianto trentino avvenne quando Robuschi presentò il compressore Robox screw a vite a bassa pressione con motore convenzionale, “ce lo proposero in prova” ricorda Stancher “e fu quindi installato su altri nostri impianti. In un secondo momento lo portammo a Dimaro convinti che qui, proprio per le caratteristiche del sito, questa tecnologia avrebbe potuto essere utilizzata al meglio”. Era il 2012 e il nuovo compressore non solo fu in grado di sostituire uno dei Robox evolution a lobi già installati, ma addirittura si dimostrò sufficiente per supplire da solo all'intera necessità dell'impianto.
La nuova sfida si presentò a fine 2015, quando Robuschi propose alla Provincia di Trento di mettere alla prova le capacità del suo ultimo innovativo modello di compressore, il nuovo compressore Robox energy. “Una prospettiva allettante che accettammo di buon grado, sempre felici di provare nuove tecnologie” continua Stancher. “Per di più con questa occasione ci si era prospettava l'opportunità di confrontare due modelli della stessa macchina dotati però di motori differenti. A quel punto sullo stesso impianto avevamo installate il modello di soffiatore Robox evolution a tre lobi con motore convenzionale, un Robox screw a vite a bassa pressione, sempre con motore standard e trasmissione a cinghie, e il nuovo Robox energy a vite con motore a magneti permanenti”, che fu poi acquistato definitivamente a luglio 2016. Il confronto, ancora una volta, riuscì a stupire e soddisfare completamente i gestori e la proprietà dell'impianto.
Da dicembre dello scorso anno, quindi, l'impianto di depurazione di Dimaro non solo continua ad essere perfettamente funzionante, ma ha anche una conformazione che gli assicura la più completa flessibilità. In particolare Robox energy risulta essere la macchina principale dell’impianto e ad essa è stato affiancato il gruppo Robox screw tradizionale, destinato, ora, a supplire alle eventuali maggiorazioni del carico estivo, che si verificano durante la stagione turistica, o in caso di eventuali sovraccarichi e, contemporaneamente, funge da macchina di scorta qualora vi sia bisogno di effettuare manutenzione, sostituzioni di parti, revisioni o altri interventi sul compressore principale. “In questo modo abbiamo un sistema completo formato da sole due unità che possono funzionare anche in alternanza e che sono in grado di garantirci tutta la flessibilità possibile”.
Una delle caratteristiche più interessanti, infatti, è la versatilità di Robox energy, il quale, grazie a “Smart Process Control” analizza i dati ricevuti dal processo e modula il proprio funzionamento in base al sempre differente rapporto di fornitura dell’ossigeno richiesto durante la giornata. “La necessità di acqua non è mai costante” spiega Stancher “vi possono essere momenti di picco seguiti da abbassamenti e da successive riprese. La macchina ha proprio il compito di mantenere costante l'ossigeno secondo il valore impostato, modulando il proprio funzionamento. Questa capacità, resa possibile anche grazie all'inverter integrato, da un lato, permette di evitare l'alternanza acceso-spento che renderebbe meno efficiente l'impianto e, dall'altro, evita picchi nell'apporto di ossigeno migliorando così anche la depurazione. In tal modo si ottiene contemporaneamente un risparmio energetico e un'ottimizzazione della quantità dell'ossigeno, senza sprechi”. In sostanza il nuovo compressore assicura meno costi all'interno dell'impianto, meno problemi e di conseguenza un maggiore risparmio.
L'impianto funziona a questo regime ormai da qualche mese e i cinque soffiatori di modello convenzionale ora inutilizzati saranno probabilmente spostati altrove o tenuti di scorta qualora ci fosse necessità su altri siti. Intanto a Dimaro i dati che si sono potuti rilevare sinora sull'impianto mostrano la validità della nuova tecnologia. “Abbiamo registrato una differenza di efficienza di rendimento tra il nuovo Robox energy e il soffiatore a lobi Robox evolution che arriva fino al 25%; mentre nel raffronto con il compressore a vite Robox screw, il delta di rendimento raggiunge il 9%”.
Tali risultati, spiega in proposito Stancher, derivano dalla maggiore efficienza del motore della nuova macchina, così come dalla sua conformazione priva di trasmissione e cinghia, quindi con perdite meccaniche decisamente ridotte rispetto agli altri modelli. Inoltre proprio l'assenza di parti meccaniche di solito facilmente soggette a rotture e guasti rende questo modello non solo tecnologicamente più avanzato dei precedenti, ma anche più duraturo e più semplice da installare e gestire. Infatti, l'efficienza generale del compressore ha un rimando positivo anche sul fattore gestione e manutenzione.
“L'intero impianto è controllato in remoto attraverso un sistema di nostra proprietà che ci permette semplicemente di monitorare a distanza il funzionamento di tutte le macchine presenti ed in questa ottica “Smart Process Control” presente in ROBOX energy dialoga direttamente tra il nostro sistema e l'unità di controllo della macchina. Per interventi diretti e di manutenzione è necessaria invece una gestione in loco”. In caso di difficoltà, però, il punto di riferimento è sempre Robuschi. “Con l'azienda abbiamo instaurato un rapporto pluriennale e ci affidiamo a suoi tecnici per qualsiasi problema. Da sempre c'è stata un'ottima collaborazione e sono convinto che un rapporto di questo tipo con un fornitore sia fondamentale” sottolinea Stancher. “La qualità della tecnologia e il risparmio sono importanti, ma lo è senza dubbio anche il post vendita”.
La conformazione di Robox energy, che al suo interno integra sia l'inverter sia il quadro elettrico, ha permesso inoltre di rendere agevole e semplice anche il momento dell'installazione. “Grazie al suo design estremamente compatto, la macchina si è integrata perfettamente nella sala compressori preesistente, con un ingombro molto ridotto rispetto alle altre tecnologie installate o a possibili soluzioni analoghe. Non abbiamo avuto alcuna difficoltà e non abbiamo dovuto fare altro che portare sino alla macchina l'alimentazione elettrica ed il segnale del misuratore dell'ossigeno per poterla calibrare in funzione dell'ossigeno disciolto in vasca. È stata un'operazione semplice, ROBOX energy è realmente pronto per essere installato, come si dice “Plug & Play”. Il tutto si è svolto sempre a stretto contatto con i tecnici di Robuschi, infatti, grazie al loro supporto, le caratteristiche del gruppo sono state sfruttate al meglio per valorizzare il processo del nostro impianto. È stato ed è tuttora un rapporto di grande collaborazione, volto ad ottenere un risultato comune”.
L'esperienza di Dimaro sarà sicuramente un modello per altre realtà impiantistiche del territorio trentino, soprattutto laddove per esigenze progettuali la realizzazione di vasche con maggiori profondità e quindi con la necessità di avere macchine con contropressioni più elevate renderanno ideale il ricorso a un compressore come il nuovo Robox energy. “Da parte nostra cercheremo di riproporre questa tecnologia e, senza dubbio, i risultati ottenuti su questo impianto saranno un esempio da seguire”. Del resto in strutture di questo tipo i costi maggiori sono dovuti allo smaltimento fanghi e all'energia, ottenere dunque un risparmio su quest'ultimo aspetto è sempre un risultato molto importante. Tanto più se si considera che la propensione al risparmio energetico fa parte della filosofia della Provincia Autonoma di Trento.
“Miriamo all'autosufficienza energetica dei nostri impianti” dichiara Stancher e, proprio seguendo questa politica, “abbiamo realizzato nel comune di Folgaria un impianto di depurazione completamente autosufficiente dal punto di vista energetico, alimentato da pannelli fotovoltaici e da una turbina che produce energia elettrica grazie all'effluente. L'attenzione posta a questi aspetti, tra l'altro, non è motivata esclusivamente da una ricerca di ottimizzazione energetica in quanto eticamente interessante, ma punta anche a un reale vantaggio economico”. Il risparmio in denaro sui costi dell'energia permette infatti all'amministrazione di destinare un budget maggiore ad altri aspetti della gestione degli impianti e in questa prospettiva la strutturazione dell'impianto di Dimaro dimostra che una tecnologia come quella proposta da Robuschi può assumere un ruolo da protagonista.
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